Il pescaturismo: unire sport e buon cibo

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Il pescaturismo è una delle ultime novità nel settore del turismo enogastronomico. Si tratta di una variante particolarmente in voga in Puglia negli ultimi anni ma da qui si è poi diffusa in altre zone d’Italia.

Si può trascorrere un’intera giornata in barca assieme ai pescatori effettuando e scoprendo tecniche di pesca di ogni tipo, organizzare eventi, pranzi, cene e qualunque altra attività richiesta. Imparare a conoscere i pesci, gli strumenti di pesca e le condizioni metereologiche.

Inoltre viene concessa la possibilità di acquistare il pesce appena pescato.

Non solo pesca, ma anche cultura e stima del territorio sono gli obiettivi che si prefissa questa tipologia di attività. Infatti sarà possibile raggiungere tutta le coste e le meraviglie del mare e vedere degli scorci da una posizione privilegiata.

Durante l’esperienza verranno apprese tecniche sia di pesca sportiva che di pesca professionale che vedremo elencate qui sotto.

Le tecniche di pesca sportiva

  • Traina di fondo: la tecnica consiste nel nel navigare trainando, con l’utilizzo di apposite canne, degli artificiali (rapala) o del pesce vivo.  Il pesce vivo o il cefalopode, preferibilmente pescato in giornata, viene conservato in apposite vasche, (chiamate vasche del vivo), installate sulle imbarcazioni, che garantiscono il perfetto stato fino all’innesto degli ami.
  • Bolentino: tecnica di pesca che viene praticata dalla barca a motore fermo ancorata o libera di spostarsi con le correnti (deriva o scarroccio), con la canna da pesca oppure con una lenza a mano detta anche togna. La lenza (o togna) è composta da un pezzo di sughero di forma quadrangolare a cui è avvolto il filo di nylon. Le canne sono dotate di mulinelli com bobine grandi. La canna da pesca permette di avvertire le toccate dei pesci osservando la punta della canna, mentre utilizzando la togna ci si accorge della mangiata delle prede tenendo il filo sulle dita
  • Spinning: utilizzata per la cattura dei pesci predatori è una tecnica di pesca nella quale si utilizzano esche artificiali, in metallo, legno o plastica. L’esca artificiale può essere rotante o cucchiaino, che è costituita da una paletta metallica che ruota sul suo asse nel momento in cui è recuperata dal pescatore, subito dopo il lancio.
  • Escursioni subaquee: un’attività che, al contrario del nuoto e dello snorkeling, prevede l’immersione completa del corpo umano in un ambiente liquido. La possibilità di esplorare l’ambiente subacqueo origina dalla peculiare caratteristica che l’essere umano condivide con pochi altri mammiferi di essere in grado di trattenere il respiro in acqua (riflesso di immersione). Ad oggi l’attività subacquea conosce una diffusione molto vasta ed è talvolta considerata attività alla portata di chiunque. La diffusione dell’attività non può però mai prescindere dal rispetto delle norme di sicurezza, dalla conoscenza delle leggi fisiche che la governano e dalla conoscenza delle procedure di emergenza. 

Le tecniche di pesca professionale

  • Recupero e calata di reti da posta: a questa categoria appartengono i tremagli e le reti a imbrocco, cioè reti che, benché possano trovarsi sul fondo oppure a mezz’acqua, vengono ancorate in modo fisso al fondo marino con ancore o pesi. Queste reti, una volta calate, vengono lasciate in posizione per un certo periodo di tempo, in genere una notte, in modo tale da renderle ancora più invisibili al pesce, e poi recuperate. Normalmente, nell’intervallo fra l’operazione di cala e quella di salpata la barca rientra in porto.
  • Pesca a Palangari: i Palangari sono composti da una serie di lenze (braccioli) di cui una estremità termina con un amo e l’altra è collegata ad un cavo (trave) lungo anche diversi chilometri. I braccioli vengono legati al trave ad intervalli regolari. Questo attrezzo può essere considerato fra i più selettivi tra tutti i sistemi di pesca. Al variare della specie bersaglio può operare sia sul fondo sia in superficie.
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